SANTE CASERIO
canto diventato patrimonio popolare sulle parole originarie di Pietro Cini

Sante Caserio a 10 anni partì da casa per andare a fare il garzone di un fornaio a Milano. Qui, col suo stipendio misero, si fece apprezzare per la generosità e il grande altruismo: Pietro Gori lo ricorda mentre distribuiva pane e opuscoli anarchici ai disoccupati davanti alla Camera del Lavoro. Per non fare il militare emigrò in Svizzera ma poi, per sfuggire alla caccia all'anarchico, andò in Francia. Continuò a fare il garzone fino a quando litigò col fornaio e perse il lavoro. Allora coi suoi ultimi risparmi comprò un coltello dal manico rosso e nero (i colori dell'Anarchia), lo incartò in un giornale e fece un viaggio in treno diretto a Lione, dove il presidente Carnot era in visita all'Esposizione Internazionale. Fece l'ultimo pezzo di viaggio a piedi e senza mangiare, perchè finì il denaro. Raggiunto il luogo, vide Carnot, scavalcò le transenne e pugnalò il presidente al cuore. Ma non tentò di scappare: corse in cerchio attorno al suo carrozzone urlando "viva l'Anarchia!". Motivazione dell'omicidio era la punizione per aver negato la grazia a Vaillant, anarchico condannato a morte per aver ferito alcuni deputati con una bomba. Venne processato e non tentò mai di negare il fatto; gli fecero capire che, se avesse fatto i nomi dei suoi compagni anarchici, lo avrebbero risparmiato facendolo passare per pazzo: rispose che "Caserio fa il fornaio, non la spia". Disse al giudice che anche i capi di stato uccidono. Venne condannato e, di fronte alla ghigliottina, urlò: "forza compagni, viva l'Anarchia!".

Il sedici di agosto nel far della mattina
il boia avea disposto l'orrenda ghigliottina
mentre Caserio dormiva ancor
senza pensare al triste orror
Entran nella prigione direttore e prefetto
con voce di emozione svegliorno il giovinetto
disse svegliandosi che cosa c'è
è giunta l'ora alzatevi in piè
Udita la notizia ei si cambiò all'ìstante
veduta la giustizia stupì tutto tremante
gli chieser prima di andare a morir
dite se avete nulla da dir
Così disse al prefetto allor ch'io morto sia
prego questo biglietto date alla madre mia
posso fidarmi che lei lo avrà
mi raccomando per carità
Altro non ho da dire schiudetemi le porte
finito è il mio soffrire via datemi la morte
e tu mia madre dai fine al duol
e datti pace del tuo figliuol
E poi con precauzione dal boia fu legato
in piazza di Lione fu quindi trasportato
e spinto a forza il capo entrò
nella mannaia che lo troncò
Spettacolo di gioia la Francia manifesta
gridando evviva il boia che gli troncò la testa
gente tiranna e senza cuor
che sprezza e ride l'altrui dolor
Allor che n'ebbe avviso l'amata genitrice
le lacrime nel viso scorreano all'infelice
ora contenta la madre almen
pria di morire stringerlo al sen
L'orribile dolore le fé bagnare il ciglio
pensar solo al terrore che gli piombò nel figlio
misera madre quanto soffrì
quando tal nuova del figlio udì
Io pregherò l'Eterno o figlio sventurato
che dal tremendo Averno ti faccia liberato
così pregando con forte zel
l'alma divina ritorni in ciel



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Domenica 19 Maggio 2024